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lunedì 21 febbraio 2011

Sfide

Oggi ho sfidato per la prima volta La Paz e la sua folle conformazione urbana. Arroccata com'è tra l'altipiano andino, tra salite e discese ho accompagnato Barbara a sbrigare le pratiche burocratiche per l'associazione e il nostro visto...che palle, che lentezza, che lotta.
Tuttavia la lotta più grande è stata la sfida tra i miei polmoni e le strade di questa città: le automobili, i pulmini sgangherati, i taxi che arrancano sempre in prima e riversano quell'inconfondibile odore di diesel per le strade congestionate dal traffico.
Per la seconda volta in questa settimana passo per la via principale, El Prado: una lunga passeggiata ricavata in un avvallamento che separa i fianchi sovra-antropizzati delle montagne cittadine. Negozi, banche e uffici, il meglio del lascito Occidentale, ma almeno recupero un po' di fiato e mi permetto la prima sigaretta della mattina! Mi sento un pesce fuor d'acqua e devo evitare le manovre ardite dei soliti taxisti, che devono correre chissà dove.
Barbara mi cede lo zaino (eh eh non sono l'unico polmone d'acciaio delle Ande), passiamo davanti il palazzone dell'Univesità e schivando gli studenti ci apprestiamo alla salita finale: Calle Colon, il quartiere coloniale, sede di uffici amministrativi, del palazzo del Governo e dei ministeri, prima tuttavia la salita! Il Sole oggi splende e il mio abbigliamento da trekking (manco fossi Messner) risulta un tantino inadeguato. Fa lo stesso oramai siamo arrivati, a ricordarcelo una lunga carovana di fuoristrada presidenziali che bloccano il traffico (come se prima scorresse fluido), vorrei chiedere al Presidente Morales cosa cazzo stia facendo per i diritti del suo popolo, per la corruzione e il clientelismo crescenti, ma fortunatamente per lui e per me, lui corre via coperto dalla cacofonia delle sirene e lascio perdere....per ora.
Al Final: Barbara entra nell'ufficio, ne esce poco dopo incazzata come una biscia, come volevasi dimostrare i documenti che attendeva non sono pronti. Maledetta burocrazia boliviana. Io nel frattempo aspetto fuori, mi merito una sigaretta, la giornata è stata dura

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