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lunedì 4 aprile 2011

Odissea Cochabambina 1: Andata

La stagione della Pioggia!
Quante volte avrò ripetuto questa parola durante il tempo che vi ho scritto? Vorrei eliminare questa parola dal mio vocabolario o usare la retorica harrypotteriana del "Colui che non deve essere nominato",ma guardate la sfiga che ha portato a quell'idiota di Veltroni con il suo "Il principale esponente del principale partito avversario"....lasciamo stare, sennò mi deprimo!
Insomma, durante il weekend appena passato, Barbara aveva necessità diandare a trovare un ex-detenuto a Cochabamba e io non mi sono fatto pregare: "ti accompagno", le ho detto.
E come dire di no? Cochabamba è famosa per due ragioni: la prima è di orgine recente, è la città dove nel 2006 si scatenò la cosidetta Guerra dell'Acqua, in cui il Governo decise di  espropriare i contratti privati (non ri cordo di quale multinazionale...la Nestlè???)per lo sfruttamento delle risorse idriche nazionali. La seconda ragione che rende cochabamaba una gradevole cittadina è che ilsuo clima è praticamente PERFETTO: 20°C tutto l'anno, scarsa umidità, una fresca brezza carica di profumi....un maledetto Paradiso!
Siamo partiti appena dopo pranzo, circa 400Km la distanza da percorrere, lo zainetto stracolmo di dolciumi, acqua,crema solare e l'immancabile macchina fotografica!
Al Terminal di La Paz ci svendono i biglietti per soli 20 Pesos (poco meno di 3 euro), la compagnia di viaggio fa schifo,ma tanto il viaggio sarà comunque scomodo,quindi meglio sintonizzare ilcervello sulla parola SONNO.....sì, dorimire sarà l'unica soluzione.
Il tragitto inizia e nemmeno me ne accorgo, russo che èun piacere (almeno è quello che riferiscono le male lingue), ma dopo un pòmi desto in un mare di sudore! Siamo fermi al Sole, senza aria condizionata, il paesaggio e splendido: l'altipiano che si distende a perdita d'occhio, colorato con tinte rosse, verdi e oro....stupendo. Penso che siamo fermi per una sosta, mi alzo e mi sgranchisco le gambette....ci vorrebbe una sigaretta, penso, così mi avvio veros l'uscita e dopo una bella boccata di aria fresca cerco con gli occhi la piazzola di sosta.....
....Cazzarola, sono nel bel mezzo di una autopista, una striscia di asfalto fino all'orizzonte in mezzo alla Sierra, solo che dal mio Bus, fino all'orizzonte si estende per kilometri una FILA IMMENSA di autovetture......


Che sfiga....vabbè mi faccio coraggio e attendo fiducioso.....dopo sole 3 ore di attesa (!!!)laprocessione di metallo e gomme si mette in marcia e riusciamo a capire cosa fosse successo: l'ennesima tragedia sull'asfalto, un autotreno che ha massacrato un autobus in un tremendo frontale, le carcasse delle vetture fanno impressione e non oso immaginare come sia stato cruento l'urto. Con un pòdi tristezza e angoscia tentodi riprendere sonno, mentre spero che il mio autista sia astemio....non come la maggior parte degli choferes boliviani. Prima che faccia scuro riesco a rubare dal Busqualche immagine dello splendido paesaggio che scorre veloce dal finestrino...

Tutto sembra procedere senza intoppi, ma al calare della notte ci fermiamo di nuovo.....
Scendo dal Bus, almeno posso ammirare il cielo stellato, che impressione, è stupendo! dopo una ora di visioni notturne ci rimettiamo in marcia, giusto per rovinare la vista con un altro incidente: un altro frontale tra le strette vie montane, due camion spiattellati l'uno sull'altro.....Che pena! non vedo l'ora di arrivare, il mio stomaco è ben avvezzo alla visione di eventi truci, ma inizio ad avere strizza!
stavolta col cavolo che prendo sonno, scambio due chiacchiere con Barbara, l'attesa e la stanchezza si fanno sentire, ho le chiappe squadrate dai sedili e il bimbetto davanti è un inesauribile pozzo di urla, strepiti e pernacchie, vorrei matarlosul posto, immagino la scena piùe più volte....io che affondo la stretta sul suo collo,mentre con le fiamme negli occhi gli ripeto diabolicamente: "spernacchia ora piccola canaglia"....
...Per fortuna la mia fedina penale è ancora intonsa e l'attesa finita: 11 ore di viaggio, sono arrivato, sono a Cochabamba

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